IMPORTANTE:

IL DIPLOMA MAGISTRALE è STATO SOSTITUITO dal 2010 con:
1) Diploma liceo socio-psico-pedagogico
2) liceo delle scienze sociali

Diploma magistrale dal 1923 al 1940

L’istituto magistrale è stata una scuola secondaria di secondo grado che conferiva il diploma magistrale. Nata nel 1923 era originariamente suddivisa in due corsi:

  • istituto magistrale inferiore della durata di 4 anni (materie: italiano, latino, lingua straniera, storia e geografia, matematica, musica, studio di uno strumento musicale e disegno)
  • istituto magistrale superiore della durata di 3 anni (materie: lettere italiane, lettere latine, filosofia e pedagogia, storia, matematica e fisica, scienze naturali, musica, studio di uno strumento musicale e disegno)

Questo sistema dura fino al 1940, quando tutta la scuola italiana viene riformata da Giuseppe Bottai e nasce la scuola media triennale come la conosciamo. L’istituto magistrale inferiore sparisce, e viene definito un unico corso quinquennale diviso in maschile e femminile.

Vi è un periodo intermedio dal 1943 al 1951 in cui l’istituto magistrale prevede 4 anni di corsi, fino ad arrivare alla riforma Segni del 1952.

Diplomi magistrali e riforma Segni 1952-1998

Dopo aver conseguito il diploma di terza media si poteva accedere al magistrale, un corso di 4 anni che permetteva di insegnare nelle scuole elementari, oppure di 3 anni per insegnare nella scuola materna.

Queste erano le materie: italiano, latino, lingua straniera, storia, educazione civica e geografia, matematica e fisica, canto, filosofia e pedagogia, psicologia, scienze naturali, disegno, esercitazioni didattiche, educazione fisica, religione.

Questo sistema resta in vigore fino al 1998, mentre dall’inizio degli anni ’90 si sperimentano soluzioni alternative nei licei.

Forme sperimentali negli anni ’90

Tra la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 nacquero dei progetti sperimentali autonomi per l’insegnamento. Questi furono in sintesi:

  • dal 1991 al 2010 il liceo pedagogico-sociale suddiviso in biennio e triennio
  • dal 1992 al 2010 il Progetto Brocca socio-psico-pedagogico che assegnava il diploma magistrale linguistico
  • dal 1999 al 2010 il liceo delle scienze della formazione suddiviso in biennio e triennio
  • dal 1998 al 2010 il liceo delle scienze sociali suddiviso in biennio e triennio

Come conseguire il diploma magistrale

Tutte le sperimentazioni, i licei e i progetti esistenti negli anni 90 in Italia (si parla di oltre 700 corsi, tra i quali il diploma magistrale Brocca) vennero sostituiti il primo settembre 2010 con la Riforma Gelmini che istituì il Liceo delle Scienze Umane con due indirizzi di studio da cinque anni (2 bienni + quinto anno):

  • indirizzo tradizionale che è l’ex liceo psico pedagogico (materie: lingua italiana, latina e straniera, storia e geografia, filosofia, scienze umane, diritto ed economia politica, matematica, fisica, scienze naturali, storia dell’arte, scienze motorie, religione o attività alternativa)
  • indirizzo economico-sociale, che è l’ex liceo delle scienze sociali (materie: lingua italiana, lingua straniera 1, lingua straniera 2, storia e geografia, filosofia, scienze umane, diritto ed economia politica, matematica, fisica, scienze naturali, storia dell’arte, scienze motorie, religione o attività alternativa)

Diploma magistrale abilitante

Tutti i diplomi magistrali e quelli conseguiti con i licei sperimentali conseguiti entro l’anno 2001/2002 o iniziati comunque entro i 1997/1998, sono ritenuti abilitanti all’insegnamento nella scuola primaria (le vecchie “elementari”) e dell’infanzia (ex “asilo”).

Cosa fare dopo il diploma magistrale

Oltre all’insegnamento nelle scuole primarie e dell’infanzia italiane, è possibile esercitare la professione anche nelle stesse scuole degli stati membri dell’Unione Europea come dalla decisione della Commissione Europea del 31/01/2014.

GaE e Diploma magistrale

Le “graduatorie ad esaurimento”  (GaE) sono state ideate nel 2007 per sostituire le “graduatorie permanenti” che allora contenevano quasi 800.000 persone. Nel 2007 il Ministro dell’istruzione Fioroni era sicuro si sarebbero svuotate in circa 5 anni, ipotesi confermata anche dal Ministro Gelmini nel 2010 (però in 6-7 anni).

In realtà, secondo i calcoli di Tuttoscuola con le tempistiche odierne ci vorrebbero 50 anni. Ecco perché nel 2016 il Ministro Giannini ha ammesso che si dovrà procedere con una fase transitoria prima della soppressione definitiva delle GAE.

Si prevede che nei prossimi dieci anni andranno in pensione circa 300.000 docenti, che costituiscono il 40% del totale attuale. Questo fatto aprirà di sicuro le porte a nuovi insegnanti che potranno entrare tramite due canali:

  1. da nuovi concorsi pubblici
  2. direttamente dalle GAE

Nel primo caso possono partecipare tutti i docenti formati attraverso il percorso ordinario (laurea in Scienze della Formazione Primaria + tirocinio) e i diplomati delle vecchie magistrali.

Nel secondo caso, le graduatorie contengono varie figure, dai laureati ai vincitori di concorso, passando per i supplenti annuali. In poche parole si sta parlando di precari costretti ogni anno a cambiare istituto per prestare il proprio servizio.

Ma circa la metà dei listati nelle GAE, che avranno il posto fisso sicuro sono persone non laureate, che non han vinto alcun concorso e che non hanno mai insegnato (entrati spesso grazie ai ricorsi al Tar e pronunce al Consiglio di Stato).